Progetto di Rilevante Interesse Nazionale - PRIN 2017

POLITICHE REGIONALI, ISTITUZIONI E COESIONE
NEL MEZZOGIORNO D’ITALIA

SINOSSI

Il focus del progetto sono le politiche regionali di sviluppo, a livello europeo, nazionale e regionale. L’ambito geografico, in una prospettiva comparata, è il Mezzogiorno d’Italia, regione in persistente ritardo di sviluppo nel contesto europeo. L'obiettivo è indagare le strategie di politica regionale che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi, la loro attuazione, e gli effetti che hanno determinato in termini di coesione, in alcune regioni e luoghi del Mezzogiorno, al fine di comprendere i fattori alla base di successi e fallimenti, e di proporre raccomandazioni per una politica regionale più efficace. Particolare attenzione è dedicata al ruolo condizionante del contesto macroeconomico, dell’architettura delle politiche, e dei fattori endogeni (place-specific), soprattutto quelli istituzionali. Al fine di acquisire una migliore comprensione di tali complessi processi e risultati, l'approccio analitico è multidisciplinare (pianificazione urbana e regionale, sociologia economica, economia politica, politica economica, geografia e storia), comparativo (dal punto di vista sia spaziale, che temporale) e transdisciplinare (sono attivamente coinvolti gli attori locali).

Dopo 70 anni di politica regionale, il divario economico tra il Nord e il Sud d’Italia, secondo i principali indicatori macroeconomici (PIL pro capite, consumi e investimenti, produttività, occupazione), non è diminuito. Una significativa riduzione del gap si è registrata tra il 1950 e il 1975 (l'epoca ‘d'oro’ della politica regionale ‘nazionale’), ma dall'avvento della Politica europea di coesione, le cinque regioni ‘meno sviluppate’ del Mezzogiorno, secondo la classificazione UE, cioè Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, sono regredite in termini di PIL pro capite al livello dei primi anni del secondo dopoguerra, anche se le loro strutture sociali e produttive sono cambiate in modo rilevante. Queste regioni rimangono tra le meno sviluppate e registrano i tassi di crescita del PIL più bassi tra le regioni NUTS2 dell'UE. Perché? Cosa distingue le regioni dell'Italia meridionale dalle altre regioni europee in ritardo di sviluppo, che sono state in grado di progredire e/o sfruttare meglio le risorse della Politica europea di coesione? E, all’interno del Mezzogiorno, perché la Puglia ha ottenuto risultati migliori – in termini aggregati – rispetto alla Calabria o alla Sicilia? E all'interno di ciascuna di queste regioni, perché alcuni luoghi registrano migliori performance di altri?

Il progetto di ricerca ha due obiettivi. In primo luogo, si propone di rispondere alle domande poste sopra e identificare i motivi per cui alcune regioni e località del Mezzogiorno si stanno dimostrando incapaci di superare la ‘trappola’ del sottosviluppo, mentre altre hanno registrato progressi. In secondo luogo, sulla base dei risultati della ricerca, si propone di fornire indicazioni di policy per rendere più efficaci le politiche regionali, specie nelle aree rimaste indietro.